Il futuro? Idrogeno e “Gas Green”

Marco Alverà ha 44 anni ed è amministratore delegato di “Snam” una tra le principali società europee attive nel trasporto, stoccaggio e rigassificazione del metano.

Il CEO di Snam punta tutto sull’ idrogeno e sul gas green, per il futuro della sua azienda.

Alverà si occupa quotidianamente di sostenibilità e ribadisce l’impegno a Taranto con un programma da 40 milioni nei nuovi business di Snam per la decarbonizzazione.

Alverà ha scritto anche un libro dal titolo: “Generation H” in occasione di un evento sull’idrogeno organizzato a Roma da Snam nell’ottobre scorso.

Egli stesso afferma che : “Con i progressi tecnologici, nei prossimi dieci anni l’idrogeno potrà costare meno del petrolio”.

Oggi, tra l’altro, il metano è più competitivo del petrolio, arrivando a costare meno della metà anche laddove viene importato come in Europa, Cina e India, e quindi prenderà quote di mercato.

Il metano è da sempre considerato un gas raro e prezioso.

Gli Stati Uniti hanno scoperto lo “shale gas” (gas dalle argille, ) per puntare all’autonomia energetica : in dieci anni siamo passati a oltre 200 anni di riserve residue e il prezzo negli Stati Uniti si è ridotto di circa dieci volte.

Nel campo dei trasporti, benzina e diesel possono essere sostituiti dal gas senza troppi problemi . Gradualmente, infatti, molti bus, camion, treni, navi e forse aeroplani potranno trasformarsi a metano, che oltre a essere più economico emette meno CO2 e sostanzialmente non genera inquinanti».
Sempre secondo Alverà :«
L’Italia sull’idrogeno può esprimere molte delle sue forze perché ha grandi prospettive di sviluppo nelle rinnovabili, accesso diretto al Nord Africa e capillari infrastrutture di trasporto e stoccaggio di energia”.

Grazie al sole si può creare l’idrogeno fatto da rinnovabili e i prezzi attuali stanno scendendo velocemente.

Dieci anni fa costava 710 dollari per megawattora, oggi siamo arrivati a 125 dollari e si potrà arrivare a 25 dollari per megawattora. Secondo uno studio realizzato con il supporto della McKinsey, l’idrogeno potrebbe arrivare a coprire quasi un quarto della domanda nazionale di energia entro il 2050 in uno scenario di decarbonizzazione al 95%, necessario per rientrare nel target di contenimento del riscaldamento globale entro 1,5 gradi».

Qualche anno fa l’idrogeno era troppo caro e non alla portata di tutti. Oggi la crescita dell’idrogeno potrà far leva sul progressivo calo del costo delle rinnovabili e industrializzando la produzione degli elettrolizzatori, che ricavano idrogeno dall’energia elettrica scomponendo l’acqua.

L’ idrogeno oggi è in crescita soprattutto nel settore dei trasporti pesanti, in quello residenziale in quello del riscaldamento, ed in alcune applicazioni industriali, come la raffinazione e la produzione di ammoniaca o la produzione di acciaio.

La “Snam” è stata la prima azienda in Europa a immettere nel tubo di un automobile una miscela di idrogeno al 5% e metano a Contursi Terme, nel Salernitano. Il futuro delle rinnovabili è nell’utilizzo di gas.

Grazia Crocco

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