L’appuntamento con la self driving car? Praticamente domani. Nel 2020 secondo Chris Urmson, ideatore del progetto Google car, le nostre strade saranno finalmente pronte a far circolare le auto che si guidano da sole.
Nel corso degli anni i vari prototipi di auto “intelligenti” si sono perfezionati per essere in grado di circolare liberamente all’interno delle città senza causare incidenti.
L’adozione di questa nuova tipologia di auto ha però i suoi pro e i suoi contro ed apre un dibattito sul futuro della robotica e delle auto del futuro.
Tra i vantaggi che l’utilizzo di queste auto potrebbero comportare c’è innanzitutto un miglioramento dell’esperienza di guida, poiché verrebbe ridotto notevolmente o scomparirebbe del tutto il traffico, le code in auto e ci sarebbe sicuramente un netto calo degli incidenti, soprattutto quelli causati dalla distrazione del conducente.
Inoltre il conducente, nel tempo risparmiato alla guida, potrà lavorare dal pc, leggere, sentire musica, controllare le mail o semplicemente riposarsi risparmiando così tempo ed energie.
I possibili rischi saranno ridotti al minimo poiché queste macchine speciali avranno potenti sensori , algoritmi predittivi e sistemi di machine learning per prevenire possibili incidenti.
Anche i consumi ne gioveranno perché potrà essere controllata la velocità da adottare anche in funzione della velocità delle altre macchine. Le vetture infatti sarebbero tra di loro connesse ed anche i semafori sarebbero smart. Queste auto potrebbero essere la soluzione migliore anche per i non vedenti che in questo modo potrebbero muoversi in autonomia.
Oltre a tanti lati positivi, tuttavia, queste auto potrebbero portare con sè anche alcuni limiti.
Innanzitutto , per funzionare in modo eccellente, avranno bisogno di un ambiente automobilistico tutto di vetture a guida autonoma altrimenti sarebbe molto più difficoltosa la buona riuscita del tutto.
Andranno disciplinati anche nuovi aspetti legali ed in particolare rivisti i vari codici della strada per regolamentare il fenomeno.
Anche i prezzi si stima che inizialmente possano essere molto elevati arrivando perfino a 90mila euro per i primi prototipi.
Un altro tema importante e delicato è quello della possibile futura perdita di innumerevoli posti di lavoro soprattutto di tassisti ed autotrasportatori che col boom delle auto che si guidano da sole potrebbero ritrovarsi senza lavoro e dovrebbero reinventarsi il mestiere.
Un altro punto debole è dato dal fatto che queste auto ultratecnologiche potrebbero essere soggette ad attacchi di hacker esperti che minerebbero alla sicurezza degli stessi conducenti. Potrebbero trasformarsi in “armi” improprie per attentati criminali.
In più i sensori di queste auto posizionati sul tetto potrebbero essere sensibili alle condizioni climatiche avverse e questo sarebbe un grande limite e problema.
Il futuro dell’umanità è “smart”: avremo auto che si guidano da sole, robot che ci aiutano in casa, robot che ci fanno compagnia e tante altre tipologie di nuove tecnologie.
L’auspicio è però che la tecnologia futura sia realizzata a dimensione umana: che possa realmente portare benefici all’uomo, supportandolo nelle attività più varie semplificandogli la vita. Ma anche che questi nuovi apparecchi robotizzati siano sempre strumentali a conseguire fini compatibili con le virtù umane e che nel lavoro del futuro ci sia sempre spazio per l’uomo.
Grazia Crocco