Nelle scuole italiane alcuni dirigenti scolastici hanno pensato di utilizzare i test salivari di ultima generazione per aprire le scuole in sicurezza.
A Bollate, in provincia di Milano, già 2000 bambini hanno effettuato il test intrattenendo in bocca un tampone salivare per sessanta secondi. Successivamente i “leccalecca che sanno di ospedale” sono stati riposti nelle fialette con il reagente e spediti in un laboratorio che nel giro di poche ore è in grado di dare l’esito di positività o negatività al coronavirus, comprese le sue varianti.
Bollate è stata la prima comunità dove si è rilevata la variante inglese in Italia, motivo per cui ad aderire al tracciamento dei piccoli studenti è stato circa l’80% delle famiglie.
I bambini sottoposti al test avevano il sorriso sulle labbra, erano felici di fare il tampone.
I genitori, con qualche consapevolezza maggiore sulla malattia del Covid, ancora di più.
Da un punto di vista scientifico l’efficacia del tampone salivare è attualmente del 98% rispetto a quello molecolare.
A fare da apripista in Italia per la ricerca e la produzione di questo tipo di tampone è stato il Centro di Biotecnologie Molecolari dell’Università di Torino.
Il costo di un kit tamponale è di 3 o 4 euro al massimo.
In California il team di ricerca del California Institute of Technology ha realizzato un tampone salivare in grado di scoprire la positività al Covid da 1,5 a 4,5 giorni prima rispetto a quello nasale. Questo progetto è stato finanziato dalla fondazione di Bill Gates e rappresenta l’avanguardia per le possibilità di prevenire la malattia e mappare il virus.
La scienza, dunque, sta facendo grandi passi avanti per facilitare la vita di miliardi di persone nel mondo.
Quello di cui ci sarebbe bisogno, iniziando dal nostro Paese, sarebbe un’ ordinata visione politica del fenomeno pandemico e il coraggio di cambiare le carte in tavola finora disposte sempre allo stesso modo.
La scuola in sicurezza può diventare davvero una realtà se, ad esempio, si ordinasse per tutti gli studenti il test salivare.
Certo emergerebbero i positivi, ma insieme a loro anche la possibilità di circoscrivere il virus e di renderlo finalmente visibile.
Attraverso l’ isolamento, la quarantena, le nuove cure (pensiamo ai monoclonali ad esempio), si salverebbero sicuramente molte vite.
Questi test così facili, veloci e sicuri poi avrebbero il pregio di poter permettere l’apertura di negozi, ristoranti, musei, teatri, alberghi …insomma tutto.
Basterebbe far vedere la schermata del proprio cellulare dove viene evidenziato il risultato del tampone salivare fatto tre ore prima, per accedere ai servizi.
In definitiva chi si è immunizzato (perché ha contratto la malattia oppure si è vaccinato) o è risultato negativo al tampone deve poter iniziare a vivere.
Così si avrebbe un’ economia che inizia a riprendere vigore, la speranza a circolare, la gioia ad avere l’ultima parola.
Serve tuttavia il coraggio di decidere, che poi è l’essenza della politica.
Serve anche la capacità di investire in modo intelligente le risorse a disposizione. Non si può vivere di promesse, di miseri sussidi che spesso si rivelano beffardamente dei miraggi.
Bisogna che chi ci governa, dunque, decida. Senza paura, perché il resto viene da sé.
Cristina Palumbo Crocco