Grazie anche agli ultimi incentivi governativi in Italia c’è stata un ‘escalation di vendite automobilistiche soprattutto dei modelli ibridi ed elettrici: +215% a settembre e +72% da inizio 2020.
Tra queste, le ibride mild e full crescono del 210% nel mese, con una quota di mercato del 20,5%, e del 60% nei primi nove mesi 2020, con una quota del 13% (era del 5% nello stesso periodo del 2019). Le ricaricabili vendute a settembre 2020 sono il 241% in più rispetto a settembre 2019, grazie alle forti variazioni positive sia delle auto elettriche (+224% e 2,6% di quota) che, soprattutto, delle ibride plug-in (+268% e 1,9% di quota), le quali, insieme, rappresentano il 4,5% del mercato nell’ultimo mese e il 3% da inizio anno. Nel cumulato dei primi nove mesi del 2020, le elettriche e le ibride ricaricabili aumentano del 154% rispetto allo stesso periodo del 2019.
A settembre, la versione ibrida della Panda è il modello più venduto tra tutte le vetture ibride. Bene anche le versioni ibride della Lancia Ypsilon e della Fiat 500, rispettivamente al quarto e al sesto posto. Jeep Compass e Jeep Renegade sono i due modelli ibridi plug-in più venduti.
Tuttavia è da evidenziare un forte divario tra il nord e il sud Italia per la vendita di auto elettriche.
Le immatricolazioni di veicoli elettrici, infatti, in Italia crescono meno al Sud.
Nel 2019 sono state immatricolate 17.065 vetture elettriche, di cui due su tre al Nord. Per ridurre questo gap il governo italiano conta di utilizzare parte dei 209 miliardi del Next Generation Eu allo scopo di aumentare le infrastrutture di ricarica nelle regioni del Mezzogiorno.
«Affinché la mobilità a impatto zero decolli è fondamentale in questa fase accelerare la crescita delle ricariche ad alto potenziale, in città ma anche in autostrada, dove il processo di elettrificazione è ancora agli inizi», -avverte Francesco Venturini, amministratore delegato di Enel X, che oggi vanta 10 mila colonnine attive.
Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza che definisce gli obiettivi che l’Italia intende raggiungere con le risorse europee, lo sviluppo delle infrastrutture per la mobilità di nuova generazione e la graduale de-carbonizzazione dei trasporti occupa un posto in prima fila. Oggi il 50 per cento delle infrastrutture di ricarica presenti in Italia si concentra in Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige e Veneto: nella sola Lombardia si trova il 18 per cento delle stazioni di ricarica, 2.467 in tutto, contro le circa seicento della Sicilia e le 274 della Campania.
I dati sulle vendite dei veicoli ricaricabili riflettono il gap infrastrutturale. Nel 2019 sono stati venduti 10.566 Bev (Battery electric vehicle) e 6.499 Prev (Plug-in hybrid electric vehicle), oltre 12 mila dei quali al Nord, corrispondenti a quasi il 70 per cento del totale delle immatricolazioni registrate in Italia. Il 24 per cento delle auto elettriche è stato immatricolato nelle regioni del Centro, mentre nel Mezzogiorno le immatricolazioni complessive di veicoli Bev e Phev si sono fermate al 6 per cento del totale. È quanto emerge dallo Smart Mobility Report 2020 dell’Energy & Strategy del Politecnico di Milano. Stesso trend anche nel 2020: l’ultimo rapporto di Motus-E evidenzia che nei primi mesi del 2020 le regioni del Nordest e del Nordovest hanno occupato una fetta di mercato del 75 per cento sul totale dell’immatricolato elettrico del periodo.
La rete di colonnine elettriche di Enel X, a cui si sommano quelle di Ionity, Be Charge e Tesla, si compone di caricatori Quick con una potenza massima di 22 kilowatt, distribuiti soprattutto all’interno dei centri urbani, caricatori Fast (50 kilowatt) e Ultra Fast. Questi ultimi, con 350 kilowatt di potenza massima, permettono di ricaricare le batterie delle auto full electric in poco più di dieci minuti e sono distribuiti principalmente sulle strade a scorrimento veloce, ma nelle prossime settimane faranno la loro comparsa pure nei contesti cittadini, a iniziare dalla Capitale
Grazia Crocco