Coltivazioni biologiche: dall’Europa nuovi incentivi

Nuovi incentivi partono dall’Europa per le coltivazioni biologiche, in linea con le indicazioni del nuovo patto ambientale- il Green Deal che punta a ridurre sempre più l’uso della chimica in agricoltura.

I tre pilastri su cui poggia il piano d’azione per l’agricoltura biologica promosso dalla Commissione europea sono tre.

Il primo punta ad incentivare ulteriormente la domanda di prodotti biologici, già da anni in forte crescita, preservando al tempo stesso la fiducia dei consumatori.

Il secondo incoraggia i coltivatori ad aumentare le superfici destinate alla produzione biologica ed il terzo e ultimo pilastro mira a rafforzare il ruolo del settore nella lotta contro i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità.

Sulla base di questi punti a Bruxelles è stata avviata una consultazione pubblica che si chiuderà il 27 novembre per raccogliere le osservazioni di cittadini, autorità nazionali e operatori.

Il Green Deal ha come obiettivo principale quello di portare nel giro dei prossimi 10 anni al 25% le superfici coltivate a biologico nell’Unione.

Per farlo, in un settore nel quale l’Italia è già leader con oltre il 15% dell’intera superficie agricola dedicato a fronte di una media Ue del 7,5%, sarà intanto fissato a partire dal 2021 un budget specifico, pari a 40 milioni, da utilizzare nell’ambito dei programmi di promozione all’estero dei prodotti europei.

Grazie a questo finanziamento verranno cofinanziate un serie di iniziative di promozione e campagne d’informazione per sensibilizzare i consumatori sulle qualità dei prodotti biologici (che si distinguono da quelli tradizionali per il mancato ricorso alla chimica) e favorire così l’espansione della domanda.

Questo stanziamento di denaro si andrà ad aggiungere agli incentivi europei previsti da tutti i piani regionali di sviluppo rurale per il mantenimento o la conversione delle aziende agricole verso il metodo di produzione biologico, che hanno avuto un ruolo determinante nella vorticosa crescita degli ultimi anni, accanto alle preferenze dei consumatori in un mercato che sempre più premia i cibi percepiti come ecosostenibili.

Secondo -il commissario Ue all’Agricoltura- Janusz Wojciechowski: “Il settore sarà un alleato fondamentale nella transizione che promuoviamo verso un sistema alimentare più sostenibile e una migliore protezione della nostra biodiversità”.

Il regolamento prevede inoltre una razionalizzazione dei controlli, la possibilità di ottenere certificazioni di gruppo per i piccoli produttori e il rispetto degli standard Ue per i prodotti importati, oltre a una più netta separazione per le aziende miste.

L’Italia è in prima linea per quanto riguarda il biologico ed ha visto negli ultimi dieci anni quasi raddoppiare le superfici coltivate a biologico (+76% dal 2010 secondo i dati Sinab-Nomisma), giunte a ridosso dei 2 milioni di ettari, pari al 15,5% della superficie totale, con 79mila aziende che operano in un mercato stimato in oltre 4 miliardi annui, di cui oltre la metà arriva dall’export.

Crescono anche i fatturati dei supermercati Bio come Natura SI ed è possibile oggi trovare in molti supermercati prodotti interamente BIO, dalla carne , alla verdura , alla frutta ecc..

Grazia Crocco

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