Le eccellenze italiane al tempo del CoronaVirus

In prima linea troviamo i nostri medici, gli infermieri ed in genere tutti gli operatori sanitari. Sono eroici. Molti perdono la vita come in un campo di battaglia. Li stringiamo tutti in un virtuale ma sincero abbraccio.

Poi, non dimentichiamoci dei volontari, dei ricercatori, delle associazioni, dei nostri politici, dei giornalisti sempre pronti a rischiare anche la pelle per “informare” tutti noi sulle news riguardo al virus pandemico. Ricordiamo gli organizzatori, le istituzioni a vario livello, i professionisti, gli imprenditori, gli autotrasportatori… Insomma tutti gli italiani che rispettano le regole per il bene proprio e degli altri sono in questo momento delle “eccellenze”.

Tra queste, nel nostro sistema sanitario, c’è senz’altro il Campus Bio-Medico di Roma.

Il direttore Paolo Sormani ha dichiarato recentemente che l’ospedale ha acquistato un software che è in grado, attraverso un’immensa banca dati costituita da immagini, di diagnosticare ogni tipo di polmonite compresa quella ormai famosa denominata Covid-19. Attraverso la lettura di una tac è possibile diagnosticare in venti secondi l’esistenza del virus nei pazienti residenti in tutta Italia. Il programma permette anche di monitorare il decorso della malattia e di effettuare eventualmente un percorso di cura.

Nel caso specifico del coronavirus, la diagnostica, attraverso il programma informatico, avviene in tempo reale attraverso un allarme indirizzato direttamente al radiologo di turno in quel momento in ospedale.

Con Advice tutti i pronto soccorso possono mandare immagini per ottenere in tempi brevissimi i referti clinici.

Questo sistema è stato già utilizzato a Wuhan e il Campus lo mette volentieri a disposizione di tutti gli ospedali italiani.

Si sta provvedendo in Italia e nel mondo, in via sperimentale, a realizzare il vaccino utile a fermare la pandemia.

Nel nostro Paese l’azienda farmaceutica Takis è in prima linea su questo fronte. Ad aprile si avranno i primi risultati su modelli preclinici e dopo l’estate, se tutto procederà positivamente, si potranno testare i vaccini su uomini e donne volontari.

Stesso percorso sta facendo l’azienda farmaceutica ReiThera di Castel Romano.

Ad oggi non c’è un farmaco che a tutti gli effetti riesca a sconfiggere il covid-19; buoni risultati a livello empirico però li sta dando l’uso dei medicinali contro l’artrite reumatoide

Il Tocilizumab, in particolare, viene somministrato ad ammalati gravi ad uso “compassionevole” e a detta degli operatori sanitari ha funzionato per alcuni casi specifici.

I primi ad avviare una ricerca in tal senso in Italia sono stati i ricercatori dell’Istituto Nazionale per i Tumori di Napoli con l’aiuto dell’Università di Modena e dell’Istituto di Ricerca di Reggio Emilia. Ovviamente si è avviato il procedimento per un protocollo che avrà come centro di coordinamento lo Spallanzani di Roma.

Le mascherine FfP2 ed FfP3 sono quelle idonee a proteggersi e a proteggere gli altri dalla trasmissione del virus.

In Italia a “riconvertire” la produzione, ci sta pensando l’industria della moda.

Il presidente di Confindustria Moda Claudio Marenzi ha lanciato un appello a tutte le aziende che in via temporanea sono in grado di produrre camici, mascherine e tutto ciò che occorre per una protezione efficace e testata contro il covid-19.

La prima grande industria ad attivarsi in questo senso è stata

la Miroglio Fashion, il gruppo piemontese che produce e distribuisce brand come Elena Mirò, Motivi, ecc.

Ha già realizzato 600 mila pezzi idonei, pronti per essere distribuiti su tutto il territorio.

Sulla stessa lunghezza d’onda troviamo l’azienda Artemisia di Mantova.

Cristina Palumbo Crocco

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