Disability Pride: intervista a Ruggero Aricò

1) Avv. Aricò, lei è a capo degli affari istituzionali di Enel Green Power ed è vicepresidente del Disability Pride Italia. Come è nata l’idea del disability pride?

  Il Disability Pride nasce con l’obiettivo di portare il tema della disabilità all’attenzione di tutti, soprattutto della società civile. Quest’anno si è svolta a Roma il 14 luglio la seconda edizione della manifestazione che ha riscosso un ampio successo di partecipazione e mediatico. Un momento di festa che mira ad abbattere le barriere culturali, architettoniche e sensoriali che limitano una reale integrazione e che la città di Roma ospiterà ogni anno. L’evento rappresenta il momento centrale di una campagna permanente di informazione e sensibilizzazione durante tutto l’anno che contribuisce a stimolare pratiche virtuose nei nostri territori, dalle istituzioni agli esercizi privati, dalle amministrazioni locali ai cittadini.

2)  In quali città è già stato organizzato l’evento e dove si prevede di organizzarlo in futuro?

Oltre a Roma il Disability Pride si svolge a New York e a Brighton e quest’anno per la prima volta abbiamo organizzato il primo Disability Pride Africa che si è tenuto a Dakar in Senegal. In futuro contiamo di estendere la manifestazione ad altri paesi e creare una rete internazionale che possa insieme promuovere quei temi trasversali nel pieno rispetto dei diritti delle persone disabili e della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità

3)  Quali sono le tematiche principali di cui si occupa il disability pride?

Quest’anno abbiamo presentato alla Presidenza del Consiglio un elenco di proposte, per le quali è necessario un intervento politico, che mirano a realizzare piena attuazione della “Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006”, denunciando per condotta discriminatoria enti pubblici ed esercenti di servizi aperti al pubblico che violano i diritti previsti dalle leggi in vigore, e la mancata predisposizione dei Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA); istituire l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità; procedere affinché le tipologie di ausili contenuti nel Nomenclatore Tariffario, destinate ai bisogni più delicati e complessi, non siano acquistate e fornite per mezzo di gare d’appalto come invece previsto dalla nuova normativa; far sì che venga istituito un Comitato “super partes” sui Livelli Essenziali di Assistenza che non sia composto da rappresentanti delle Regioni e sollecitare provvedimenti per la piena equivalenza in ogni sede della firma digitale alla firma autografa.

Grazia Crocco

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