Lo scorso 3 febbraio a Piazza Eschilo a Roma, una giovane promessa del nuoto, Manuel Bortuzzo, è stato ricoverato all’ospedale San Camillo nella capitale dove è stato sottoposto ad un doppio intervento chirurgico.
Manuel si trovava a Piazza Eschilo dove stava per entrare nel pub Axa con alcuni amici.
Nel locale c’era stata da poco una violenta rissa con tanto di vetri rotti e la presenza della polizia sul posto.
All’improvviso si sono sentiti degli spari e Manuel Bortuzzo è caduto a terra con una ferita profonda al torace.
Il giovane nuotatore è stato trasportato prima al Grassi e poi all‘ospedale San Camillo di Roma dove ha subito un doppio intervento chirurgico.
Bortuzzo, sfortunatamente, secondo gli inquirenti, sarebbe stato colpito da due ragazzi in motorino, a causa di uno scambio di persona vista la sua estraneità alla rissa precedentemente scoppiata.
Le speranze che torni a camminare e nuotare sono quasi del tutto inesistenti. Manuel è una persona molto coraggiosa e forte.
Di origine triestina, successivamente si trasferisce a Treviso, ha un fisico da sportivo , alto 1 metro e 89centrimentri.
Dopo un esordio nel team veneto, ha deciso di approdare a Ostia, presso il centro federale, dove ha promesso di “sfondarsi di chilometri di mezzofondo” con un unico obiettivo: realizzare il suo sogno, le Olimpiadi. Con lui in vasca Paltrinieri, Acerenza e Detti, già protagonisti a livello internazionale.
E’ una delle promesse del nuoto italiano risiede presso la foresteria del centro sportivo delle Fiamme Gialle di Castelporziano e si sta specializzando nei 400 e 1500 ed ha preso parte anche al trofeo Settecolli.
“Dove mi vedo tra 10 anni? Spero in piedi”, ha detto Manuel.
“Incontrare chi mi ha sparato? Non cambierebbe nulla, ma se me lo trovassi davanti mi metterei a ridere perché non ha senso quello che hanno fatto. Non si tratta di perdonarli o meno“, ha aggiunto.
Manuel prende la vita con speranza e fiducia anche se sta vivendo un periodo molto difficile.
Ha già ampiamente dimostrato la sua grande forza di volontà tornando in acqua ad allenarsi a poco più di un mese di distanza dall’aggressione di cui è stato vittima. E ora le sue parole non lasciano spazio al rancore ma solo alla voglia di non arrendersi: “Il mio obiettivo erano le Olimpiadi e non è cambiato, la speranza c’è sempre“, ha detto il 19enne nel corso di un incontro con i media al centro federale di Ostia. Nella sua testa, però, al momento non c’è l’idea di partecipare alle Paralimpiadi: “Non ci penso, voglio prima vedere dove posso arrivare“, risponde.
Non è questione di perdono : “Non si tratta di perdonare o meno, quello che hanno fatto non ha senso” ha detto Manuel riferendosi a chi gli ha sparato quella notte a Roma cambiandogli per sempre la vita.
Le sue parole sono una lezione di vita per tutti, la sua speranza di tornare a camminare e il non odiare chi lo ha ridotto alla paralisi.
Potevo battere la testa e non essere più me stesso”, ha raccontato il giovane nuotatore azzurro.
Dovremo tutti prendere esempio da lui ed essere ottimisti e persone positive.
Grazia Crocco