500 Anni del genio di Leonardo Da Vinci

Celebrando il Genio di Leonardo 500 anni dopo

Lo scorso 15 aprile 2019 è ricorso il cinquecentesimo anniversario della morte del grande genio Leonardo Da Vinci. In Lombardia gli sarà dedicato perfino un intero anno.

Milano è stata, infatti, una città molto importante per Leonardo che ha trascorso lì i suoi anni più importanti di artista e genio universale: dal 1482 al 1499 per quasi diciotto anni alla corte di Ludovico il Moro e, dopo un intervallo di sei anni per mezza Italia, dal 1503 al 1508, alla corte dell’Amboise, governatore del Ducato di Milano durante la prima dominazione francese. In quegli anni realizzò la maggior parte dei suoi manoscritti e quel capolavoro del “ Cenacolo”.

Nel capoluogo lombardo oltre al Cenacolo dipingerà la Vergine delle Rocce, il Ritratto di Musico, la Dama con l’ermellino, la Belle Ferroniere, la Madonna Litta, ed inizierà la Gioconda.

La vita di Leonardo è stata molto piena ed interessante.

Nasce il 15 aprile 1452, nel borgo di Vinci col nome di Leonardo di Ser Piero d’Antonio.

Il padre notaio, l’ebbe da Caterina, una donna di Anchiano che sposerà poi un contadino.

Il “maestro” sebbene fosse un figlio illegittimo venne accolto nella casa paterna dove viene allevato ed educato con affetto. A sedici anni si trasferisce a Firenze con tutta la sua famiglia.

La precocità artistica e l’acuta intelligenza del giovane Leonardo spingono il padre a mandarlo nella bottega di Andrea Verrocchio: pittore e scultore orafo acclamato e ricercato maestro.

Qui inizia, col tempo, a svilupparsi la sua personalità artistica.

Ha una curiosità sensazionale e tutte le discipline artistiche lo attraggono; è inoltre un acuto osservatore dei fenomeni naturali e grandiosa è la capacità di integrarle con le sue cognizioni scientifiche.

Nel 1480 entra a far parte dell’accademia del Giardino di S. Marco sotto il patrocinio di Lorenzo il Magnifico. E’ il primo approccio di Leonardo con la scultura.

Sempre in quell’anno riceve l’incarico di dipingere l’Adorazione dei Magi per la chiesa di S. Giovanni Scopeto appena fuori Firenze (oggi quest’opera si trova agli Uffizi).

Si presenta con una lettera che rappresenta una specie di curriculum in cui descrive le sue attitudini di ingegnere civile e costruttore di macchine belliche, al Duca di Milano Lodovico Sforza, il quale ben lo accoglie.

Qui a Milano verrà fuori tutta la sua passione per l’arte con capolavori come: la Vergine delle Rocce nelle due versioni di Parigi e di Londra, e l’esercitazione per il monumento equestre in bronzo a Francesco Sforza.

Nel 1489-90 prepara le decorazioni del Castello Sforzesco di Milano per le nozze di Gian Galeazzo Sforza con Isabella d’Aragona mentre, in veste di ingegnere idraulico, si occupa della bonifica nella bassa lombarda. Nel 1495 inizia il famoso affresco del Cenacolo nella chiesa Santa Maria delle Grazie.

Questo lavoro diventa praticamente l’oggetto esclusivo dei suoi studi. Verrà terminata nel 1498. L’anno successivo Leonardo fugge da Milano perché invasa dalle truppe del re di Francia Luigi XII e ripara a Mantova e Venezia.

Nel 1503 si trova a Firenze per affrescare , insieme a Michelangelo, il Salone del Consiglio grande nel Palazzo della Signoria. A Leonardo viene affidata la rappresentazione della Battaglia di Anghiari che però non porterà a termine, a causa della sua ossessiva ricerca di tecniche artistiche da sperimentare o da innovare.

Sempre nel 1503 dipinge il suo quadro più famoso ed enigmatico: La Monna Lisa, detta anche Gioconda, attualmente conservata al museo del Louvre di Parigi.

Nel 1513 il re di Francia Francesco I lo invita ad Amboise. Leonardo si occuperà di progetti per i festeggiamenti e proseguirà con i suoi progetti idrologici per alcuni fiumi di Francia. Qualche anno dopo, precisamente nel 1519, redige il suo testamento, lasciando tutti i suoi beni a Francesco Melzi, un ragazzo conosciuto a 15 anni .

Il 2 Maggio 1519 il grande genio del Rinascimento muore e viene sepolto nella chiesa di S. Fiorentino ad Amboise. Dei sui resti non vi è più traccia a causa delle profanazioni delle tombe avvenute nelle guerre di religione del XVI secolo. Oggi è l’artista più famoso al mondo.

Grazia Crocco

 

Condividi l'articolo

Grazia Crocco Autore