Immigrazione illegale : il modello australiano

L’immigrazione clandestina è uno dei temi più caldi attuali della politica internazionale ed ogni Stato interessato la gestisce seguendo le normative previste e le politiche migratorie condivise.

L’Australia è un Paese che da vari anni sta adottando delle politiche migratorie dimostratesi per molti un modello vincente.

Già dal 2013 Camberra, a causa del crescente flusso di migranti illegali, provenienti principalmente da Iraq ed Afghanistan , tramite l’allora governo, guidato da Tony Abbot, decide di attuare l’operazione “ Sovereign Borders”.

Il programma si avvale dell’uso della Guardia costiera che ha il compito di intercettare le imbarcazioni dei migranti illegali per poi ricondurle soprattutto in Indonesia e Sri Lanka.
Se poi queste imbarcazioni non possono tornare indietro via mare, scatta il piano B: gli immigrati illegali vengono trasferiti nei centri di accoglienza della Papua Nuova Guinea (nelle isole Manus) e nell’isola-Stato di Nauru.

Questi Paesi in cambio ricevono spesso un sostegno economico dall’Australia.

Chi possiede i requisiti per ottenere l’asilo, può vivere in queste isole, ma non in Australia.

Il successo di questo metodo è testimoniato da alcuni dati: tra il settembre 2013 e l’ottobre 2014, sono arrivate nelle acque australiane 23 imbarcazioni con circa 1.350 persone a bordo e solo una non è stata intercettata.

Solo 3 anni fa il premier Abbott sottolineò che “nel bloccare le imbarcazioni abbiamo anche salvato delle vite» e che “l’operazione Sovereign Borders è una lezione che oggettivamente tutti gli Stati dovrebbero imparare ad applicare”. Inoltre l’Australia ha puntato anche sulla comunicazione tramite la campagna nota :“No way” che è stata tradotta in17 lingue, con manifesti e spot diffusi in molti Paesi asiatici che scoraggiano i migranti a partire.

Il generale Angus Cambell affermava così:” Se viaggiate in mare verso l’Australia senza un visto, sappiate che non farete mai dell’Australia la vostra casa. Questo vale per tutti: famiglie, bambini, bambini non accompagnati, persone istruite e lavoratori specializzati. Non ci saranno eccezioni,
Un altro fattore positivo di questo modello è che non ci sono state vittime tra i migranti illegali.

Grazia Crocco

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