Il calciatore David Silva: campione del cuore

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David Silva, classe 1986, centrocampista del Manchester United e della nazionale spagnola di fronte a gravi problemi di salute del neonato figlio Mateo ha deciso di saltare volontariamente alcune importanti partite con la sua squadra e di considerare l’ipotesi di un eventuale ritiro dal campo ,se necessario, per potersi occupare del figlio.

In una recente intervista ha confessato:“Mio figlio Mateo è nato estremamente prematuro e sta combattendo giorno per giorno”.

Dalle sue assenze in campo e dei frequenti viaggi in Spagna, dove è nato il bambino, tutti si erano accorti che qualcosa non stesse andando per il verso giusto; in primis l’allenatore: Pep Guardiola, che già in passato decise nel bel mezzo della fase professionale più importante della sua carriera di rinunciare ad un anno in panchina per dedicarlo alla moglie e ai figli, e che in merito alla vicenda si è espresso così: “David è libero di scegliere se restare con noi o meno, ma sappia che la cosa più importante della vita è la famiglia”.

Molte persone , tra cui parenti, amici, fan e anche semplici follower hanno supportato il calciatore e lui ha voluto ,tramite un messaggio, calorosamente ringraziare tutti per il grande supporto con queste parole: “ Voglio ringraziare tutti per i messaggi di amore e di affetto ricevuti nelle ultime settimane , ma specialmente mi sento di ringraziare i miei compagni, l’allenatore e la società per aver capito la mia situazione. Voglio condividere con voi la nascita di mio figlio Mateo che, per essere venuto al mondo abbastanza prematuramente, sta combattendo giorno dopo giorno con l’aiuto dei medici”.

Silva ha sempre avuto un gran cuore, pure quando nel Natale del 2012 al Manchester Children’s Hospital abbracciò William, un bimbo di otto anni gravemente ammalato che durante la visita indossava la maglietta rossa dello United, l’altro club della città.

Mentre lo abbracciava, il campione non riuscì a trattenere le lacrime dicendo :”Io non ho figli”, “ma qualcosa dentro me dice che essere qui è giusto”.

La carriera calcistica è importante ma stare vicino al proprio figlio che rischia ogni giorno la propria vita lo è di più.

Auguriamo al piccolo Mateo di riprendersi al più presto e di poter crescere e tifare sempre il suo grande campione.

Grazia Crocco

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