VIDEOTELECAMERE NEGLI ASILI NIDO E NELLE STRUTTURE PER DISABILI ED ANZIANI

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La Camera dei deputati ha approvato di recente una legge con 279 voti a favore, 22 contrari e 69 astenuti per l’ installazione di videotelecamere negli asili nido, nelle scuole d’infanzia e presso le strutture socio-assistenziali per disabili e anziani. Le strutture pubbliche che vorranno montare le videocamere dovranno farlo però a proprie spese.

Sia le strutture private che quelle pubbliche, potranno installare gli strumenti di videosorveglianza soltanto “previo accordo collettivo con le rappresentanze sindacali unitarie” o, in mancanza di consenso, con l’autorizzazione dell’Ispettorato del lavoro. Questo progetto di legge ora dovrà essere approvato anche dal senato.

La relatrice della norma è la deputata di Forza Italia Gabriella Giammanco che afferma quanto questa legge fosse ormai necessaria per evitare orrori come quelli avvenuti presso l’asilo nido di Rignano, o all’interno di altri asili nido.

Molti genitori hanno appoggiato questa iniziativa evidenziata nel testo di legge, per tutelare la sicurezza dei propri bambini, parenti anziani o disabili.

Sono i bambini e gli anziani che non sono più autosufficienti coloro che hanno più bisogno di protezione poiché vulnerabili.

Questa legge non ha trovato solo l’appoggio da parte di molti genitori ma ha sollevato anche molte proteste soprattutto da parte dei sindacati e delle associazioni delle scuole d’infanzia e sin dalle prime stesure del testo il Garante per la privacy ha manifestato delle obiezioni sui rischi di uso illecito dei video.

La legge prevede che le videotelecamere debbano essere a circuito chiuso e le immagini cifrate al momento della registrazione attraverso un sistema con due chiavi, una in possesso della struttura, l’altra di un ente certificato terzo. In caso di segnalazione o denuncia potranno vedere le immagini soltanto il pubblico ministero, o la polizia giudiziaria su sua delega. La presenza dei sistemi di sorveglianza dovrà essere sempre segnalata a chiunque accede ai locali monitorati. Ci auguriamo che la legge passi anche al senato e si possa così garantire maggiore sicurezza all’interno di queste strutture.

Grazia Crocco

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