Boom in USA dei gioielli made in Italy

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Il comparto orafo italiano rappresenta tradizionalmente un settore di eccellenza del “made in Italy”.

Le imprese italiane artigiane orafe e gioielliere, infatti, sono sempre riuscite, attraverso le loro inconfondibili creazioni, a realizzare una perfetta sintesi tra passato e modernità, fondendo una secolare tradizione di alto artigianato con una grande capacità di innovazione tecnica, stilistica, di materiali e design.

Tali caratteristiche distinguono e rendono riconoscibili ovunque i gioielli italiani, considerati a livello internazionale, il top in termini di eleganza, creatività ed originalità.

Il rapporto congiunturale del Club degli Orafi italiani, di recente pubblicazione, ha esplorato e messo in evidenza proprio queste potenzialità del settore, analizzate in uno scenario globale ed in evoluzione continua.

Lo studio in questione, realizzato dall’associazione che riunisce le più importanti aziende dell’industria orafa italiana, in collaborazione con il Centro studi di un importante gruppo bancario italiano, ha messo in evidenza come il settore orafo, nonostante un quadro di progressivo rallentamento generale dovuto ad una congiuntura economica sfavorevole, stia riuscendo, grazie a nuovi fattori positivi in divenire, a conquistare nuovi mercati.

In particolare, è stato registrato un incremento delle esportazioni italiane verso il mercato statunitense, un tempo principale destinazione del “made in Italy” di alta gamma e la crescita della quota delle importazioni verso l’USA dall’Italia, tra gennaio ed ottobre 2014, è risultata maggiore di quella indiana e cinese. Tale incremento è il segno di un’aumentata e rinnovata competitività italiana sul mercato USA e la lettura di tali dati, alla luce dell’attuale contesto, induce a formulare delle previsioni molto favorevoli, al realizzarsi di determinate condizioni, anche per l’anno 2015.

La quota dell’import americano dal nostro Paese potrebbe infatti crescere ancora se si realizzasse l’accordo tra Europa ed USA sul libero scambio delle merci il cui effetto sarebbe un “dazio zero” rispetto all’attuale 5-7% per le nostre merci in ingresso negli Stati Uniti.

Pur permanendo in generale complesse problematiche legate all’instabilità dei prezzi delle materie prime quotate in dollari, ai limiti imposti dalla tracciabilità fiscale, alla rigidità del mercato interno, la domanda mondiale resta sempre e comunque alta. Nei prossimi mesi le esportazioni italiane potrebbero beneficiare anche della svalutazione dell’euro che si sta normalizzando rispetto al dollaro.

Favorevole potrebbe rivelarsi anche la riduzione del prezzo dell’oro, con quotazioni di oltre il 20% più basse rispetto ai picchi registrati nel biennio 2011-2012.

Come altro dato positivo si segnala, nei primi 9 mesi del 2014, un aumento dell’export verso la Francia (+22%), Regno Unito (+17,3%), Spagna (+15,6%) e come già detto Stati Uniti (+7%); altro significativo risultato è, nonostante un generale trend negativo verso la Cina, l’aumentata tendenza a servire la porta di Hong Kong (+128,4%).

Grazie all’eccellenza, alla peculiarità ed alla qualità delle sue produzioni, il settore orafo, come molti altri settori dell’industria italiana, ha certamente tutte le potenzialità per giocare un ruolo sempre più importante e di rilievo in ambito internazionale.

Puntare sull’eccellenza del “made in Italy”, valore intangibile non facilmente ricopiabile, leggere la congiuntura mondiale, agire a livello globale: potrebbero essere alcuni degli ingredienti per una concreta azione di sviluppo, per poter interpretare al meglio i segnali di ripresa e le possibili traiettorie di crescita e poter guardare al futuro con, finalmente, un po’ di ottimismo.

Valentina Fanuele

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